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AirPods Pro | Recensione dopo 3 mesi di utilizzo

Fino all’uscita delle AirPods Pro lo scorso anno non avevo mai davvero considerato l’idea di acquistare gli auricolari della Apple, sopratutto per il design non in-ear. Così a gennaio 2020, dal momento che avevo appena rotto completamente le mie fidate Shure 535 e trovandomi ad Hong Kong dove i prodotti Apple costano un po’ meno che in Italia, ho deciso di provarle.

Avendo utilizzato esclusivamente le Shure per circa 7 anni, queste sono inevitabilmente state il mio punto di riferimento e termine di paragone, anche se chiaramente sono un altro tipo e un’altra fascia di auricolari (all’epoca costavano nuove circa 500 euro). Altra cosa che voglio puntualizzare è che non mi ritengo un audiofilo, ma sicuramente quando ascolto musica, mi piace ascoltarla bene.

Le mie Shure 535 ormai a pezzi (foto molto triste)

Caratteristiche principali

Le AirPods Pro sono l’ultimo modello di AirPods messo in commercio da Apple. Rispetto alle AirPods normali, la versione Pro si distingue per:

  • Nuovo design in-ear con cuscinetti copriauricolari in silicone in tre misure
  • Cancellazione attiva del rumore
  • Modalità trasparenza
  • Equalizzazione adattiva (il suono viene modulato in base alla forma del tuo orecchio)
  • Resistenza ad acqua e sudore (IPX4)
  • Design che permette il passaggio dell’aria (non forma quindi un tappo ermetico aumentando così il comfort)

La confezione contiene gli auricolari, cavo da USB-C a Lighting e la custodia, che in questo caso ha di serie la ricarica wireless.

Recensione

Una mezz’ora dopo aver acquistato le AirPods Pro all’Apple Store dell’IFC Mall di Hong Kong ho preso un tram (quelli a due piani caratteristici del posto) ed ho cominciato ad aprire la confezione.

Una volta impostate (processo molto semplice e veloce come con tutti i prodotti Apple) ho cominciato subito a provare le varie modalità di ascolto cercando di cogliere le differenze con le mie Shure 535. Di seguito le mie impressioni.

Qualità del suono

Come ci si poteva aspettare da un auricolare Apple, (proprietaria del brand Beats, di cui le cuffie sono note per un suono con bassi pronunciati), il suono è abbastanza buono ma sempre molto incentrato sui bassi e più adatto a determinati tipi di musica.

La prima sensazione che ho notato ascoltando un po’ di musica (in quel caso si trattava di un pezzo dei Pantera, band metal), è che molti dettagli che potevo sentire con le Shure ora non li sentivo più. Sembrava di avere come una specie di velo a filtrare ed attenuare molti dettagli e sfumature degli strumenti musicali che rendono ricco il suono, con invece bassi troppo prorompenti (e non sto parlando di pezzi in formato lossless, ma semplici mp3 e aac).

Se vi piace il metal, probabilmente non sono la migliore scelta possibile. Soprattutto i brani più intricati e in un certo senso “rumorosi” risultavano particolarmente confusi e muddy, ovvero scarsa separazione del suono e definizione dei singoli strumenti.

Ma d’altronde le AirPods sono state pensate per il grande pubblico, che ascolta generi più commerciali (la musica pop moderna è sempre più omogenea e limitata dal punto di vista melodico e timbrico), musica per la quale le AirPods Pro sono più che accettabili.

La prima impressione a livello di qualità del suono non è stata quindi delle migliori. È senza dubbio superiore agli auricolari standard e anche alle AirPods classiche, grazie anche al design in-ear, ma a questa fascia di prezzo si può certamente avere di meglio.

Per guardare video su YouTube, film, o anche per fare delle telefonate la qualità audio è ovviamente più che adeguata. Anche la latenza è molto bassa, quasi al livello di auricolari con cavo.

Isolamento acustico e Noise Cancelling

A differenza delle AirPods originali, le Pro hanno un design in-ear che permette un fit più preciso, fornendo di base un miglior isolamento acustico. Lontano però dall’isolamento possibile con i gommini delle Shure, che sfruttano esclusivamente la riduzione passiva del rumore garantita da quest’ultimi.

Le AirPods Pro hanno tre modalità di ascolto: cancellazione del rumore attiva, normale (ANC – active noise cancelling disattivato) e modalità trasparenza.

La cancellazione attiva del rumore funziona molto bene in tutte quelle situazioni dove ci si trova in un ambiente con un rumore di fondo piuttosto uniforme, per esempio il brusio della pioggia, il rumore del traffico, i rumori sui mezzi di trasporto pubblico ecc.

La qualità del suono non viene alterata eccessivamente dalla ANC, anche se a volte può capitare di sentire suoni strani ed artefatti. In base quindi al tipo e al livello di rumore attivo o disattivo la cancellazione del rumore.

Una occasione in cui ne ho fatto decisamente uso è stato durante il volo per tornare in Italia. In aereo il rumore ambientale raggiunge circa i 90 dB, e se le Shure riescono a ridurlo fino a 37 dB in modo completamente passivo, le AirPods hanno decisamente bisogno della ANC attiva.

A un certo punto del volo le ho anche usate con ANC attiva senza nessun suono in riproduzione, solo come tappi auricolari.

La modalità trasparenza infine è sicuramente una bella funzione, comoda per esempio quando si va a correre o comunque in tutte quelle occasioni in cui si vuole rimanere consci di ciò che sta succedendo attorno a noi. Ci permette di continuare ad ascoltare l’audio con entrambi gli auricolari e allo stesso tempo sentire i suoni circostanti (per esempio una persona che ci parla, una macchina che si avvicina).

Connessione e Portata del segnale

La connessione è di tipo Bluetooth 5, che permette di usare le AirPods Pro allontanandosi di diversi metri dalla fonte. Ovviamente più muri, ostacoli ed interferenze ci sono tra le AirPods e il dispositivo a cui sono collegate e meno sarà la distanza raggiungibile dal segnale.

In un campo aperto si raggiungono circa una trentina di metri.

Per quanto riguarda la praticità di utilizzo, passando anche da un device ad un altro, direi che è ottima.

Una volta abbinate le AirPods Pro ad un dispositivo, basterà indossarle perché queste si connettano automaticamente con esso nel giro di 1 o 2 secondi.

Se per esempio avete un Mac e un iPhone, le AirPods si collegheranno automaticamente all’ultimo dispositivo con cui si erano connesse in precedenza. Se questo era l’iPhone, per connetterle al Mac basterà semplicemente cliccare sull’icona Bluetooth nella barra in alto e connettere manualmente le AirPods.

Un difetto che ho notato con la connessione tra AirPods Pro e il mio MacBook Pro 13″ 2017 (aggiornato all’ultima versione di macOS) è che a volte succede che appena collego le AirPods Pro Safari diventa lento nel caricamento delle pagine, YouTube non carica i video ecc.

Non sono riuscito a capire esattamente qual è la causa di questo problema, ma fortunatamente capita raramente. È comunque sufficiente riporre le AirPods Pro nella custodia, aspettare che la connessione si disattivi, per poi indossarle nuovamente senza nessun problema.

Comandi e Facilità d’uso

La facilità d’uso, unita anche alla comodità della soluzione wireless, è sicuramente uno dei punti forti delle nuove AirPods Pro.

I due auricolari con tastino a pressione in evidenza

I comandi a pressione che si possono effettuare attraverso il tasto presente su entrambi gli auricolari sono i seguenti:

  • Premi una volta per riprodurre un brano, metterlo in pausa o rispondere a una chiamata
  • Premi due volte per passare al brano successivo
  • Premi tre volte per tornare al brano precedente
  • Tieni premuto per passare dalla cancellazione attiva del rumore alla modalità Trasparenza, e viceversa
  • Dì “Ehi Siri” per chiedere di riprodurre un brano, fare una chiamata, trovare indicazioni stradali e ovviamente anche controllare i tuoi dispositivi smart HomeKit.

I tasti dei due auricolari si possono anche configurare ulteriormente. Per esempio io che al momento non ho attivo Ehi Siri, ho configurato la pressione prolungata della cuffia sinistra per selezionare le varie modalità di isolamento, mentre il clic normale della cuffia destra per attivare Siri (sinceramente non uso molto Siri, se non l’aveste ancora capito).

Altre caratteristiche da segnalare sono:

  • la messa in pausa automatica di audio o video appena si toglie un auricolare, che riparte appena lo si indossa nuovamente.
  • possibilità di usare solo un auricolare
  • possibilità di condividere la fonte della musica o del video con un altro paio di AirPods (dall’iPhone 8/X in su)

Durata della batteria

Le batterie delle AirPods Pro hanno la stessa durata di quelle delle AirPods normali, ovvero di 5 ore di riproduzione musicale, questo con la cancellazione del rumore disattivata. Con la ANC attivata infatti si scende a 4 ore e mezza.

La custodia è dotata di una batteria che ricarica automaticamente le AirPods ogni volta che le riponiamo e fornisce così circa 24 ore di autonomia totale.

La custodia si può ricaricare sia tramite cavo Lightning che in modalità wireless con tappetino di ricarica.

Personalmente non ho mai avuto problemi con la durata della batteria. Il fatto poi che vadano riposte sempre nella custodia garantisce che siano sempre cariche.

L’unica volta che mi si sono scaricate è quando le ho usate in aereo come tappi per dormire, senza musica ma con cancellazione del rumore attiva. Le circa 5 ore di autonomia penso siano quindi più che sufficienti per la maggior parte degli utilizzi.

Riporle nella custodia per soli 5 minuti assicura poi un’autonomia di 1 ora.

Da segnalare però che le batterie non sono sostituibili. Questo significa che dopo alcuni anni la batteria non sarà più in grado di fornire una autonomia adeguata e si sarà costretti a comprare un nuovo paio di auricolari.

Pregi e difetti

I pregi delle AirPods Pro sono:

  • Integrazione nell’ecosistema Apple che rende tutto semplice e veloce
  • Connessione Bluetooth ottima
  • Buona cancellazione attiva del rumore
  • Modalità trasparenza per non isolarsi completamente dal mondo esterno
  • Durata della batteria adeguata
  • Facili da indossare e con un buon fit (non rischiano di cadere)

I difetti invece sono:

  • Batteria non sostituibile
  • Qualità audio più bassa rispetto a veri auricolari in-ear di qualità
  • Isolamento passivo scarso
  • Rischio di sovraesposizione a onde elettromagnetiche
  • Rari problemi di connessione con il mio MacBook Pro
  • Prezzo sicuramente alto

Considerazioni finali

Ricordo il momento in cui, dopo pochi minuti di ascolto sul tram ad Hong Kong, ho pensato “ma ho fatto davvero bene a prendere queste AirPods, non era forse meglio riprendere le Shure?”.

E anche se ormai dopo tre mesi mi sono abituato al loro suono, ho sempre la consapevolezza che probabilmente non sto davvero ascoltando il pezzo per come è stato pensato e registrato, che mi sto perdendo qualcosa.

Mi sono pentito dell’acquisto? Non esattamente. I diversi pregi, principalmente il fatto che siano wireless, le rendono davvero comode. La sensazione di libertà dai cavi non va proprio sottovalutata.

Questo non toglie che in futuro vorrei comunque tornare ad un ascolto di maggiore qualità. Vedremo cosa offrirà il mercato. Non ho mai considerato altre alternative bluetooth per evitare problemi di connessione presunti o reali. Anche Shure ha la sua proposta bluetooth, però è indubbiamente meno raffinata di quella Apple:

Shure con cavo Bluetooth RMCE-BT2

Ho notato però che da metà marzo su Amazon il cavo Bluetooth Shure RMCE-BT2 è passato dai 149 euro iniziali a soli 59. Se qualcuno possiede già delle Shure con attacco mmcx e lo volesse provare, ora conviene davvero considerarlo.

A chi consiglierei le AirPods Pro? La maggior parte degli utenti, non abituati ad auricolari di particolare qualità, si troveranno sicuramente molto bene con le AirPods Pro, apprezzandone la facilità d’uso, la comodità, e le loro varie funzionalità che le integrano alla perfezione nell’ecosistema Apple.

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